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24.9.16

Prima di Lunedì (2016)
di Massimo Cappelli

Dovrebbe esistere un metro di valutazione dei film italiani che si basa sulla discrezione, l’inventiva e la sapienza con cui riescono a gestire il product placement. Perché quel che è richiesto per inserire un marchio in un film (a partire dalla sceneggiatura per finire nella messa in scena) in modo che questo sia disposto a pagare senza però che risulti un’invasione fuori tono, non è diverso da quel che serve per narrare una storia con fluidità e mescolando con perizia registri, toni e idee. Se tale metro esistesse Prima di Lunedì sarebbe giudicato con il minimo dei voti, grazie alla comparsa di un paio di loghi e di un’agenzia di investimenti al limite del ridicolo (“I vostri affari sono molto migliorati da quando vi siete rivolti a noi” - “Hai visto? Abbiamo fatto proprio bene!”) o grazie alla sovraesposizione delle macchine Fiat. Ma anche con il metro canonico con cui si guarda un film Prima di Lunedì non ne esce bene, pieno com’è di umorismo dozzinale rischiarato solo a tratti da Salemme, funestato da una recitazione che ricorda in ogni momento l’artificio cui stiamo assistendo (può stare anche simpatica la presenza fuori tono di Sandra Milo ma è un carattere senza senso, sconclusionato e mai vitale).

La storia è quella esile esile di due scemi che per via di un incidente stradale sono obbligati da un boss della malavita a trasportare un uovo di Pasqua, con loro dovrà venire anche una ragazza, sorella di uno dei due ed ex fidanzata dell’altro, che sta per sposarsi ma, imprevedibile risvolto, forse ancora cova dell’amore per il suo ex. In mezzo c’è Sandra Milo, improbabile francese, fintasi giovane su un sito di dating e ora vogliosa di una storia d’amore. La maniera in cui è usata non è troppo lontana dal modo in cui molti youtuber utilizzano le proprie nonne in chiave comica.
Seguendo la logica del movimento, per la quale i personaggi vanno sempre tenuti in corsa, in macchina, in cerca di qualcuno o appresso a qualcosa, Prima di Lunedì non è mai fermo, ma questo espediente solitamente felice non riesce a mascherne le debolezze e le fragilità quando viene il momento di tirare le fila della storia.

Questa commedia che dovrebbe vivere di ritmo non raggiunge quindi mai quell’equilibrio necessario a che ogni suo comparto risuoni in armonia con gli altri. Detta ancora più semplicemente, sarebbe bastato avere dei momenti comici efficaci, dei personaggi amabili nella loro semplicità o ancora un contesto sufficientemente grottesco per guadagnare la sufficienza, invece Prima di Lunedì non fa altro che agitare gli attori, far declamare Salemme e metterli in corsa, assecondando una trama sempre meno concreta fino al gran finale, con un villain abbastanza ridicolo e una scena al circo indecisa se essere di tensione o di umorismo, comunque non in grado di sostenere nessuno dei due registri.

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