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3.5.13

Il commissario Torrente - Il braccio idiota della legge (Torrente 4, 2011)
di Santiago Segura

PUBBLICATO SU 
Il commissario Torrente - Il braccio idiota della legge è un film molto più brutto dei più brutti, stupidi e odiosi film che facciamo in questo paese. Importarlo da noi può avere senso unicamente come operazione di sociologia del cinema.

Con circa 22 milioni di euro di incasso in patria Torrente 4 ha chiuso il 2011 in cima alla classifica del box office spagnolo, più o meno in linea con quanto accaduto ai precedenti tre film (la serie va avanti da circa 10 anni). Solo ora però arriva in Italia e se ne può facilmente intuire il motivo. La serie del commissario Torrente è l'equivalente spagnolo delle nostre peggiori commedie da grande incasso. Con esse ha in comune una fattura sciatta e trascurata, lo sfruttamento spietato e senza senso (ma continuo) di cammei di personaggi che sono esterni al cinema (come ad esempio i calciatori del Real Madrid) e una sceneggiatura che ha come unico compito il raccordo tematico tra le singole gag (da cui una noia infinita) e un tipo di umorismo conservatore, razzista e omofobo mascherato da critica sociale.
E' insomma un film che dimostra di avere come target un pubblico occasionale e poco avvezzo al cinema (ma ovviamente, nella realtà non è solo quello il suo pubblico, altrimenti non sarebbe campione d'incassi).

Curiosamente Torrente riassume in sè il dualismo che per anni ha fatto da faro per il nostro cinema di grande incasso e piccola riuscita.
In maniera non diversa da quanto fa Christian De Sica con i suoi personaggi, il commissario Torrente insulta le minoranze etniche, le maltratta, schifa l'omosessualità ed ha atteggiamenti fortemente maschilisti, tutto in maniera molto caricaturale con l'alibi di prendere in giro questi atteggiamenti. Ma sempre come per questo tipo di personaggi di De Sica, anche Il comissario Torrente inserisce la suddetta critica in un contesto bonario che non attacca realmente ma semmai deride sfruttando la complicità tipica dell'amico o del familiare. Il ridicolo che dovrebbe far ridere cioè non è nell'atteggiamento in sè ma nel fatto che sia fatto con l'idiozia tipica dei personaggi comici.

Dall'altra parte in maniera non diversa dal nostro Massimo Boldi, il commissario Torrente cerca in maniera programmatica la gag bassa, quella che rimesti nello schifoso e nel sessualmente inefficiente, senza ovviamente sensualità ma con molta pruriginosità (specie nel punto di vista adottato) e, in una maniera tutta originale, girando intorno a donne pesantemente ritoccati dalla chirurgia estetica (sia quando dovrebbero essere molto belle che quando dovrebbero essere molto brutte).
Certo Torrente è un tipo e un carattere completamente diverso da quelli del nostro cinema, è un poliziotto vecchio stampo, sembra uscito dagli anni '70, un individuo sporco fuori e dentro, un conservatore fuori dal tempo, maschilista, vanaglorioso, incapace ma arrapato, pronto a qualsiasi bassezza che dovrebbe conquistare proprio per l'assenza di moralità (e in effetti le uniche cose vagamente divertenti orbitano intorno a questi temi).
I suoi film dunque dovrebbero essere delle parodie e non "commedie di costume" come accade ai nostri peggiori esempi, e per questo risulta più moderno (il che non è nè un bene nè un male), modellato più su Scary Movie che su chissà quali titoli illustri.

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