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15.4.16

Nemiche per la pelle (2016)
di Luca Lucini

Non è certo nella scrittura che si distingue Nemiche per la pelle. Il nuovo film di Luca Lucini ha nuovamente nella sua regia il vero segreto.
In questa storia nella quale Margherita Buy e Claudia Gerini sono chiamate ad interpretare i loro personaggi tipici, quelli che più di tutti gli altri sono associati a loro due nell’immaginario collettivo, Lucini le aiuta a maneggiare le loro rispettive maschere con un’ironia più marcata che in passato. Le due protagoniste del film, nell’approcciare il tipo di personaggio che ha definito la loro carriera finalmente sembrano due caratteriste e in ogni momento in cui il film abbraccia quest’idea decolla.

Margherita Buy è una donna un po’ remissiva, psicologa per animali, poco pragmatica e molto incline ad affidarsi ad idee libertarie e progressiste. Claudia Gerini invece è una donna più appariscente e pragmatica, una manager dal fare spiccio. Nemiche per la pelle enfatizza nel primo personaggio la vacuità e nel secondo la meschinità, facendogli così fare un piccolo salto in avanti, creando un equilibrio, di scena in scena, ogni volta funzionale. Non a caso forse è allora proprio quando le due attrici sono nella medesima inquadratura che tutto gira nella maniera migliore, e anche una sceneggiatura non eccezionale si trasforma in un gioco ad incastri e una serie di duetti realmente divertenti e soprattutto realmente significativi.

La trama infatti è poco più di un pretesto. Le due non si sopportano non solo perché appartenenti a categorie umane opposte ma soprattutto perché prima e seconda moglie di un uomo che, nel morire, lascia loro un bambino che non è di nessuna delle due (che figli non ne hanno) e di cui devono occuparsi congiuntamente. Niente più che un MacGuffin alimentato dall’avvocato di Paolo Calabrese (sempre meglio del fidanzato ragazzino di Giampaolo Morelli, una spalla di scarsissima utilità). Proprio per questo rimane un po’ l’amaro in bocca nel constatare che il mix è agitato davvero solo nel finale, quando invece forse un po’ più di interazione, un po’ più di gioco di coppia lungo tutto il film poteva giovare.

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